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Posa in Opera del Cotto Fatto a Mano

posa in opera dei pavimenti in cotto fatto a mano
 

Le fasi di esecuzione possono esser divise in posa in opera, riempimento delle fughe, lavaggio e finitura.
Ci occuperemo in questa pagina delle prime due.


bar Posa in Opera del Cotto Fatto a Mano   Antiche Fornaci Giorgi 1735 Ferentino Frosinone


Considerazioni preliminari

- Il sottofondo deve essere planare, e all’esterno prevedere un corretto drenaggio. Il ristagno di umidità può provocare efflorescenze ed al peggio sfaldamenti.
- Nelle pose in interni ed esterni con elevato potenziale di umidità di risalita è auspicabile prevedere l’isolamento del sottofondo con guaina.
- Quando il piano è poco stabile va stesa una rete elettrosaldata che eviti movimenti e spaccature dovuti ad assestamenti del massetto.


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Le due facce del mattone

I pezzi prodotti da Antiche Fornaci Giorgi presentano due facce differenti: una ruvida, corrispondente al lato del pezzo che viene posato in terra ad asciugare; l’altra liscia, corrispondente al gesto di chiusura effettuato dall’artigiano del mattone: la manata funge da firma, e permette di rendere orizzontale la superficie del mattone, eliminando gli ultimi residui d’argilla dai bordi dello stampo prima dell’estrazione del pezzo.

La superficie ruvida garantisce una maggiore aderenza, risultando di fatto antiscivolo. E’ consigliata ad esempio come bordo piscina, essendo anche gradevole al tatto.
La superficie liscia permette di ottenere un particolare effetto: un mattone posato dalla parte della manata – più che suggerire – afferma l’origine artigianale della pavimentazione. È poi possibile giocare con parti lisce / ruvide per ottenere effetti decorativi, o per staccare visivamente fasce, riquadri o cornici a pavimento.

Le dimensioni, tonalità e pesi descritti nel catalogo devono ritenersi indicativi e non vincolanti. Essendo mattoni fatti a mano, ciò implica che vadano lavorati con argilla molto umida: non è quindi possibile ottenere con impeccabile precisione date caratteristiche per via del ritiro.
Spesso quindi alcuni mattoni su misura vanno lavorati sul posto dal Vostro posatore di fiducia.

Si consiglia poi di miscelare i prodotti, attingendo da più pedane contemporaneamente, per ottenere un effetto cromatico più uniforme.


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Posa in opera

Si consiglia una posa a malta, alla vecchia maniera detta a toppa:
- Si stenda uno strato uniforme di malta di 3 cm (caldana, ovvero sottopavimento) rispettando le pendenze qualora si sia in esterno.
- Si cosparga la superficie di un leggero strato di cemento in polvere, procedendo alla posa dei mattoni.
- Eventualmente, si riempia lievemente con malta la parte centrale inferiore del mattone, in modo che lo stesso “affoghi” a contatto con lo strato di collante.
- Per compensare eventuali variazioni dimensionali dovute alle oscillazioni termiche, si prevedano giunti di dilatazione ogni 8 metri lineari.
- Si martelli lievemente il pavimento, per migliorare l’adesione e portare in piano pezzi eventualmente rimasti fuori squadro.
- Si lasci asciugare.

Nella posa a colla, possibile con dovute accortezze, si stenda un unico strato di colla, posando i mattoni prima che lo strato si asciughi, creando un sottile film a contatto con l’aria. Estrema cura va posta nella battitura, perchè conservare la planarità risulta in questo caso più difficile. Tuttavia la posa con adesivi accorcia i tempi di realizzazione del pavimento rispetto alla malta tradizionale, poichè l’umidità contenuta nei collanti è decisamente inferiore.


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Boiaccatura, detta anche stuccatura o fugatura delle superfici

Per sigillare i giunti si utilizzi malta di cemento e sabbia, oppure un sigillante sintetico.
I giunti di dilatazione vanno lasciati liberi o colati con apposito collante.
Per stuccare con cemento, si prepari un impasto di cemento grigio 325, sabbia ed acqua: 100 litri di sabbia silicea pura si mescolano con 70 kg di cemento.
È possibile aggiungere all’impasto appositi coloranti, oppure sabbia rossa di mattone (alla vecchia maniera) per ottenere fughe colorate.

Dopo aver adeguatamente riempito i giunti, con le dita o con le apposite spazzole gommate, passare immediatamente una spugna umida, risciacquandola abbondantemente e ripetendo finchè la fuga non risulti pulita.
Questo procedimento è fondamentale perchè permette di lasciar pulito il mattone, evitando antiestetici aloni o – ancor peggio – la necessità di scrostare residui di cemento prima del trattamento. A meno che non sia nelle mire del fruitore finale, Antiche Fornaci Giorgi consiglia di evitare di molare il mattone per rimuovere lo sporco: esistono per questo processo appositi acidi blandi.

Appena la malta lo permette, eventualmente stilettare singolarmente ogni fuga: il gesto consiste nel creare (con uno stiletto, un cacciavite, un dito) un piccolo incavo nella fuga tra un mattone e l’altro, che scopra lievemente le reali fattezze del mattone.
Antiche Fornaci Giorgi consiglia di renderlo il più profondo possibile nel caso di rivestimenti a parete, perchè dona alla superficie una trama tridimensionale e disuniforme che sottolinea la natura artigianale del mattone fatto a mano, distinguendolo dai – purtroppo diffusi – pannelli prefabbricati con effetto mattone.
La stilettatura è invece a discrezione del cliente per pavimentazioni a terra. Si ottengono ottimi risultati sia pareggiando la fuga con il mattone, sia scavandola.

Riguardo le dimensioni, si consiglia:
- una fuga di 1 o 2 mm per copertura di superfici (es: pavimentazioni, tavelle sottotetto, copertine, bagni e cucine in muratura) ottenibile semplicemente accostando il più possibile i pezzi, già posati sul piano
- una fuga di 3 mm o 5 mm per listelli da rivestimento (es: caminetti, imbotti di porte e finestre) poichè rappresenta la giusta proporzione con i listelli, generalmente alti 3 cm
- una fuga di 7 mm o 1 cm solo per formati grandi (almeno 40×40 cm) e qualora si voglia ottenere un effetto riquadrante, eventualmente con fuga colorata

I prodotti Antiche Fornaci Giorgi sono realizzati con tutte le cure del caso, sono ben orizzontali e squadrati: a meno che non lo vogliate, non sarà necessario eccedere con fughe larghe, che risultano spesso antiestetiche, in particolare su piccole superfici.


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Problemi comuni

- Qualora fosse prevista una gettata di calcestruzzo sopra alla copertura in tavelle sottotetto, è necessario prevedere l’utilizzo di un’apposita guaina ad isolamento delle stesse.
- Qualora, in un rivestimento a parete, il mattone risulti per Voi troppo rustico, sbiancato o sporco, è possibile rimuovere lo strato superficiale con una spazzola di metallo. L’effetto che si ottiene dipende dall’intensità dell’abrasione: spazzolando lievemente si può ravvivare il colore del mattone, spazzolando energicamente si può rendere il mattone liscio. E’ possibile applicare lo stesso procedimento per scavare le fughe dopo un breve periodo di asciugatura.
Si ricorda che ai soli fini della pulizia, è consigliabile comunque un acido blando.

 
Sunday, September 20th, 2009 | Posted in Catalogo Cotto fatto a mano







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